Didattica


ITALIANO: LA LETTO-SCRITTURA

METODO ANALITICO-SINTETICO

(M A R E → MARE)

Non si basa sull’apprendimento in sillabe, ma direttamente di ogni singolo fonema (che poi diventerà grafema nella scrittura). Si basa sull’idea che l’apprendimento avviene quando le lettere vengono considerato come parte di un tutto

Come funziona?

- presentazione singole lettere

- presentazione parola (parole via via più complesse)

- lettura di un fonema alla volta (fase analitica)

- lettura della parola intera (fusione, fase sintetica)

Il terzo e quarto passaggio devono ovviamente essere affrontati uno dopo l’altro, per creare senso a ciò che viene letto.

Come il metodo globale, anche l’analitico-sintetico affronta la lettura e conseguente scrittura come momento “unico”, la presentazione di parole o brevi frasi che creino contesto e si concentrino sul vissuto di bambini e bambine.

 

METODO GLOBALE

(VADO AL MARE - VADO/AL/MARE)

Si parte sempre da parole o più spesso brevi frasi che siano significative per i bambini, nelle quali si possano riconoscere. Spesso infatti si parte dal proprio nome come soggetto della frase stessa (chi di noi, in prima elementare, non ha scritto “Flavia va a scuola” o “La mamma cucina”?). La decodifica e la fusione viene rimandata ad un secondo momento in cui i bambini conosceranno “molte parole”. C’è una sorta di ribaltamento: i bambini non imparano a scrivere per comporre frasi, ma compongono frasi per imparare a leggerle e solo dopo a scriverle.

Come funziona?

presentazione parola o breve frase

riconoscimento visivo di ogni parola

memorizzazione visiva della parola

riutilizzo personale della parola

Un classico esercizio del metodo globale è “la folata di vento”: ogni parola della frase viene scritta su un foglietto ma una folata di vento mischia tutte le parole. Risistemare le parole nel giusto ordine dà senso e “luogo” alla parola stessa.

analisi di parti simili tra le varie parole e riconoscimento fonemi, sillabe

costruzione di parole in autonomia

Vengono solitamente presentati tutti e quattro i caratteri insieme.

Se andate a riaprire i cassetti della vostra memoria (chi ha almeno 35 anni come me), ricorderete che le nostre maestre ci facevano sempre scrivere piccole frasi (ricordo che noi li chiamavamo “pensierini”) proprio per mettere per iscritto parole imparate.

Ricordo mio fratello piccolo che, in prima elementare, tentava di leggere il titolo di un quadro che avevamo in salotto, scandendo lettera per lettera, per arrivare alla lettura della parola completa in autonomia.

 

METODO ANALOGICO ~ di C. Bortolato

(MA-RE; M A R E; MARE; M-ARE…)

Camillo Bortolato propone un metodo tutto suo: il metodo #analogico. Affascinante e sicuramente vero, presuppone come base dell’apprendimento una lettura personale e senza un metodo preciso o prestabilito. La lettura è un “affare personale”, mentre la scrittura è una procedura più sistematica (un po’ come la differenza tra calcolo mentale e calcolo scritto).

La scrittura viene lasciata infatti ad un momento molto successivo, intesa quasi più come un “contenimento” della parola, a differenza della lettura che è intesa come “espansione”.

Il metodo Bortolato utilizza un suo materiale specifico, strumenti divisi per lettura e scrittura.

Come funziona?

prima “striscia”: presentazione dell’alfabeto (A, B, C…) tramite lettere che prendono la forma di animali o oggetti che cominciano per quella lettera

“seconda striscia”: presentazione dell’alfabeto sillabico (A, BA-BE-BI-BO-BU, CE-CI, CA-CO-CU…)

il bambino “scrive” digitando la sillaba o lettera che serve per quella specifica parola, come se il libro fosse una sorta di pianoforte e le parole un insieme di note

digrammi e trigrammi vengono presentati subito, così come lo stampato minuscolo

“terza striscia”: passaggio dai grafemi alle parole

lettura autonoma

Finora non si è parlato di scrittura a mano, che infatti è l’ultimo step, passando dallo stampato maiuscolo al corsivo minuscolo, considerando la scrittura quasi un “esercizio fisico” di precisione, gesto fluido e impugnatura corretta.

Il metodo Bortolato punta molto al significato e meno al significante (cosa invece che è quasi la base del metodo fonosillabico), unendo diversi metodi a seconda della velocità d’apprendimento o anche solo alla flessibilità e conoscenze pregresse del bambino.

 

METODO MONTESSORI

(tocca la M; tocca la A; tocca la R; tocca la E…)

Si sa, il metodo Montessori è basato sulla neurosensorialità, sull’esperienza e sulla motivazione all’apprendimento. Anche nella letto-scrittura non è da meno e pone questi tre pilastri a sostegno del processo di apprendimento, partendo dal presupposto che, fino al momento della scrittura, il bambino apprende per esperienza diretta e curiosità.

Grande importanza è data dalla fase preparatoria, in particolare della scrittura e del gesto grafico.

Come funziona?

fase preparatoria: esercizi e giochi per rafforzare le mani e il gesto di motricità fine che sarà fondamentale per la scrittura

già dalla Scuola dell’Infanzia (Case dei Bambini), assecondare la curiosità verso la conoscenza delle lettere (solitamente intorno ai 4 anni), presentando materiale ad hoc (lettere smerigliate) da toccare, manipolare, con cui giocare

le parole vengono “ascoltate”, fonema per fonema, giocando con le parole conosciute e via via più difficili

anche la scrittura procede fonema per fonema, dopo aver “manipolato” le lettere in tanti modi diversi (partendo dalle lettere smerigliate alla scrittura con il dito sulla polenta…)

 

viene prediletto il corsivo minuscolo, da subito


Lapbook

Un lapbook è una sorta di libro di testo tridimensionale. E' costituito da una semplice cartellina di carta contenente le nozioni base che si vogliono studiare, ripassare o verificare. La cartellina può essere ripiegata in diversi modi, a seconda dell'utilizzo, ed ha al suo interno dei mini-book. E' costruito da chi lo intende utilizzare e può contenere informazioni base oppure può essere ampliato con dettagli che spieghino in maniera più approfondita l'argomento.

Perché usare un lapbook?

E' creativoeconomico, di facile consultazionecreato ad hoc. Infine, è un'utile risorsa per i bambini con DSA, poiché dispone di immagini e brevi e chiare spiegazioni.

 

Se volete un'ulteriore spiegazione ed un aiuto per costruirlo cliccate QUI per vedere un video tutorial.

Per i diversi formati cliccate QUI, vi basterà scaricare i vari formati in pdf e stamparli.

Mappe concettuali

Una mappa concettuale è uno schema riassuntivo di un dato argomento che collega tra loro i concetti, mettendoli in relazione. La costruzione stessa della mappa da parte dello studente lo rende autore del proprio percorso di apprendimento, poiché rielabora e ricollega le sue conoscenze. Joseph Novak, che teorizzò questa metodologia, diceva che la mappa deve avere un'origine, data dal concetto principale, collegata al resto tramite nodi concettuali (frecce ed etichette che spiegano la relazione).

 

Software per creare mappe: clicca per scaricarlo Cmap Tools.

Mappe mentali

A differenza delle mappe concettuali , il cui modello di realizzazione è connessionista, una mappa mentale viene disegnata con approccio associazionista: si procede con libera associazione mentale, iniziando dall’elemento centrale, sia agganciando man mano nuovi elementi verso l’esterno della struttura, sia ristrutturando quelli già inseriti.